Sono ormai passate ben due settimane dalla splendida giornata trascorsa con tanti amichetti (vecchi e nuovi) al BarCamp di Matera.
![Colpo d'occhio #1](https://farm1.static.Flickr.com/200/495835799_a003089ffd.jpg)
L’arrivo è stato stupendo, la foto qui sopra l’ho scattata col mio Nokia trenta secondi dopo essermi gustato l’attimo. Una bella sudata qua e la per i Sassi ed alla fine ho conquistato la cima ! ho raggiunto la sede del Camp presso la DataContact che ha una sede stupenda (non so gli uffici, ma il bar e la terrazza con quella vista sono rarissimi !!!). La scelta direi quindi che è stata ottima !
Arrivo in terrazza, quindi e l’atmosfera è quella rilassata che vedi qui di fianco. Il caldo è atroce e le operazioni di appropriamento del gadget procedono senza una vera e propria registrazione. Questa forse sarà l’unica pecca dell’organizzazione che non ha tenuto traccia scritta – che io sappia – degli intervenuti, ne ha fornito loro un badge identificativo.
Fortunatamente ho pensato di risolvere diversamente il problema dei BarCamp precedenti, dove per vedere chi è il tuo interlocutore prima gli guardi il petto (e nel caso di un esponente di sesso femminile la cosa era si stimolante, ma probabilmente poco gradita e fine da fare) e poi il viso.
Oppure ti devi sforzare di ricordare di chi è quel viso su Flickr del tizio all’evento tot e che nessuno ha taggato/identificato.
La mia soluzione è stata quella di indossare una maglietta personalizzata col mio nickname sulla spalla creata col gruppo di amici motociclisti con cui esco. La cosa è piaciuta molto ad Antonio Sofi che però mi accusato di mancare di quel tocco di glitterato che fa tanto web 2.0. Antò, sarà per la prossima volta !
{ e nonostante la maglietta diverse persone che sul blog hanno scritto di volermi “sentir” intevenire non mi hanno cliccato tizzuato sulla spalla per dirmi “ciao, io sono tizio, sai che ti leggo ?” … vero Valentino e Donato ? }
Le cose procedono poi con molta pacatezza, i talk sono pochi e c’è tempo per confrontarsi con gli autori dei vari talk, che mi pare abbiamo avuto molto più tempo per il confronto con il pubblico “intervenente” rispetto a quanto visto a Milano e ad Ancona dove son stato presente.
Mi verrebbe da chiedere ai vari relatori se hanno avuto piacere di questo confronto con i loro peer. Certamente avere Stefano Epifani che sparava domande (oh, io non ho visto fargli fare altro … e mi sono pure permesso di prenderlo a male parole durante la cena, senza sapere che fosse un Professore, assieme ad Antonio, chiedo venia per la mia impudenza !) o Alessio Jacona (che nei secoli venturi sarà ricordato attraverso l’infelice battuta “forse tu non sai chi sono io” durante il talk di Sofi e Zoro) che demolisce ogni tuo sogno di farti il Ferrarino col blog non capita spesso.
Per canto mio sono rimasto bellamente in terrazza, sotto gli ombrelloni a cazzeggiare conversare 😉 con Mauro Mottola, Antonella (su, comincia a postare, che il blog te l’hanno attivato!), con Stefano Gorgoni e il suo “entourage” prima del suo talk sul PageDrunk powered by Aglianico del Vulture, con la coppia dei Googlisti la più calda di tutta la blogopalla Italiana 😉 , a ciddare cialiddare con il ragazzo di Clarita e sicuramente dimentico più d’uno.
Ho anche fatto conoscenza con parte dello staff della Compagnia dei Cavatappi presente che oltre a farci mangiare b e n i s s i m o hanno tutta la mia ammirazione per essersi portati su in cima alla “location” tutto il vettovagliamento. Con quel sole. E quel caldo. E tutti quei gradini. Esticazzi direi !!!! Grazie infinite anche a voi.
Posso dirmi felice che ci sia un altro pazzo che si spara millemila km per venire ad un Camp, da solo, come ho fatto io per Milano a settembre. Grazie Enrico, ma se non esci le foto della cena (anche se non sono bellissime, magari) vengo a Torino col crik ! 😀
Ed ancora posso rassicurare il mondo che Catepol non è un bot su Twitter, ma un vero essere umano che prova dolore e sanguina come me e te …. ops, troppo drammatico, vero ? … si accompagna a tante altre gentili donzelle “tecnologiche” (vedi la foto qui sopra).
E non contiamo altre presenze di cui non ho un blog/sito da linkare ma che sono stato felice di incontrare e conoscere, come Gigi Pirelli o le varie consorti (ad esempio la silenziosissima ed enigmatica compagna del Jacona).
E chiuderei la carrellata ricordando il “tarallucci e vino” (dove per vino leggi ottimo prosecco fresco e tarallucci qualcosa di ottimo) conclusivo dell’evento e con un avviso a tutti i naviganti, se vedete in giro i tre tizi qui ritratti, al secolo Carlo Magni, Giovanni Calia e HyperBros evitateli come la peste ! Sono infatti infetti (sigh) dei pericolosi virus dell’entusiasmo, della voglia di fare, della voglia di mettersi in gioco. Volesse il cielo che contagiassero qualcuno.
A ben pensare però forse qualcosa mi hanno fatto Perché ho chiesto a Carlo se fosse in grado di radunare i “lucani” presenti al Camp per una birrozza infrasettimanale (ma anche il sabato per me, solo che non voglio levar tempo a impegni “istituzionali”) per rivedersi con calma e senza la “pressione” dell’evento. Il primo giro è offerto da Francesco Goffredo, Perché la settimana prossima è il suo compleanno e sopratutto Perché ho visto anche lui nella parte dei “timidi”.
Concludo riportando i due link “essenziali” per raccontare ciò che è avvenuto lo scorso 12 maggio a Matera:
ps = se pensassi che io non ho fatto nulla, visto che non ho tenuto alcuno dei talk proposti, ricrediti e (ri-)guardati il servizio del TG Regione Basilicata, girato “tutto attorno a me”, ed al mio fido MacBook, nell’interpretazione del barcamper provetto.